IL TERRITORIO E LA SUA STORIA

Panoramica di Torbole: Lago di Garda
Campiglio - Dolomiti di Brenta e Rifugio Maria e Alberto ai Brentei

Dal Garda alle Dolomiti

Il Trentino è una delle zone viticole che vengono definite “di montagna”: grazie alla posizione geografica e alla particolare morfologia alpina del territorio, presenta vigneti che si estendono dalla sponda nord del Lago di Garda, con clima più mite e temperato, passando dal fondo valle, fino ai confini con l’Alto Adige, alla Valle di Cembra e ad aree che potremmo definire pre-dolomitiche.
Una viticoltura prevalentemente di montagna, quindi, che si estende su una superficie di circa 10.000 ettari di terreni molto diversi fra loro in cui la vite viene coltivata dai 200 agli 800 metri di quota (e localmente anche oltre).

10.000 ettari di vigneto

Grazie alla particolare tipologia di terroir presente in Trentino trovano condizioni di crescita ideali sia i vitigni autoctoni, sia quelli internazionali.
La forma di allevamento prevalente è rappresentata dalla tradizionale “pergola trentina”, tuttavia soprattutto per le produzioni più prestigiose si stanno diffondendo le forme di allevamento a parete verticale (Guyot, spalliera…).
Le particolari condizioni climatiche, la natura dei terreni ed una lunga nobile tradizione vitivinicola fanno del Trentino una delle zone ideali per la coltivazione delle uve base utilizzate nella produzione dello spumante classico.

Ettari di vigneto Trentino
Situla Etrusca

Viticoltori da sempre

La viticoltura trentina ha origini antiche. Tra le testimonianze rilevanti non possiamo dimenticare la “Sìtula” etrusca ritrovata sul “Dòs Caslìr” in Valle di Cembra nel 1838, la cui origine viene fatta risalire all’età del bronzo, tra il 3000 e il 2000 a.C.; la Situla è un vaso di rame che era destinato a cerimonie religiose in onore di Sileno e Bacco (lo riporta un iscrizione sulla stessa).
Altri importanti ritrovamenti archeologici confermano la coltivazione della vite nel X°-VIII° secolo a.C.
Dall’occupazione romana le popolazioni indigene appresero nuove tecniche di coltivazione e di preparazione del vino; ma è dal V° secolo, grazie all’opera di abbazie e monasteri, che inizia l’incremento della viticoltura, evoluzione che durerà a fasi alterne fino al XVIII° secolo, per poi riprendere nuovo e definitivo vigore verso fine ‘800, anche grazie alla fondazione nel 1874 dell’Istituto Agrario di San Michele che contribuì in maniera determinante allo sviluppo della moderna viticoltura ed enologia trentina.

Da fine ‘800 produttori di spumante classico

Considerato giustamente il fiore all’occhiello dell’enologia trentina, lo spumante classico vanta una tradizione di produzione ormai secolare: già nel 1899 infatti, come documentato da una pubblicità sulla stampa di allora, si produceva a Calliano lo “Champagne A. Valentini” mentre alcuni anni dopo, nel 1902, Giulio Ferrari fondò a Trento la cantina che produce le bollicine più prestigiose d’Italia.
Nonostante questo illustre esempio la quasi totalità della produzione di spumante classico da parte delle altre cantine era rivolta principalmente all’autoconsumo o comunque alla distribuzione in ambito locale; bisognerà attendere oltre mezzo secolo per veder nascere, al fianco di Ferrari, le prime aziende rivolte alla produzione con fini commerciali tra cui va ricordata, per l’importante ruolo svolto di “apripista” Equipe 5 (1964), a cui seguiranno a ruota altre importanti cantine tra cui Pisoni (1970), Abate Nero (1973), Cesarini Sforza (1974), Rotari (1976).

Champagne Valentini
Champagne Valentini

Un settore in continua crescita

A fianco alle cantine “storiche”, sull’onda della crescente domanda, negli anni successivi hanno visto la luce numerose altre aziende, alcune delle quali hanno saputo crescere ed affrmarsi mentre altre hanno visto concludere la propria attività nel giro di pochi anni; ma è negli ultimi 15-20 anni, infine, che lo spumante classico ha prepotentemente conquistato il ruolo di vino “leader” del Trentino, grazie ad una sempre più riconosciuta qualità da parte dei consumatori, dei “media” e delle guide del settore che, di anno in anno, hanno aumentato il numero dei Trentodoc segnalati con l’eccellenza nelle loro pubblicazioni con conseguente interesse da parte di tutto l’ambiente vitivinicolo provinciale con il conseguente importante aumento del numero dei produttori.

Bollicine di montagna

L’amore per la terra e per i suoi prodotti, la tecnica, la pazienza, il culto della qualità, vivono da sempre nel cuore dei vignaioli trentini.
Abituati a dover sfruttare ogni parte del terreno agricolo, conoscono le caratteristiche di ogni vigna, la sua esposizione al sole, la sua vocazione.
Solo così è possibile un miracolo come lo spumante classico trentino, il prodotto più raffinato e nobile della nostra terra.

Montagne nel cuore del Trentino