DICONO DI NOI: stampa

Azienda pionieristica della spumantistica trentina che ha raccolto grandi successi mantenendo con orgoglio lo spirito originario: elaborazioni artigianali, spumanti di grande personalità. Ogni fase è manuale per il controllo diretto di ogni singola bottiglia. I risultati sono spumanti che coniugano al meglio struttura ed eleganza, nerbo e profondità: il Trentodoc nel suo massimo splendore.

(Vini d’Italia 2013 – Gambero Rosso)

Produzione rigorosamente artigianale con maturazione sui lieviti molto più lunghe di quanto prescrive il disciplinare. Il livello medio è altissimo, mai come quest’anno, e sempre con grande rapporto qualità-prezzo.

(Duemilavini 2012 – Bibenda)

Un piccolo miracolo italiano. Nella regione delle grandi cantine cooperative, un microcosmo che, con il suo prodotto di punta, è arrivato al vertice della produzione enologica italiana. E che sugli scaffali è impossibile confondere.

(Gambero Rosso – N°203 dicembre 2008)

Anche l’austero Abate Nero alle prese con il Rosè sembra spiegare le ali, socchiudere gli occhi, e danzare. Ispirato e intenso. Rosa tenue elegante quanto il naso, fresco, dolce, profondo e delicato. Un ventaglio aromatico fruttato, floreale, vegetale, goloso di pasticceria, speziato e minerale. Note che si succedono senza soluzione di continuità. La bocca è cremosa, elegante, perfettamente equilibrata, consistente, dinamica, sembra davvero una musica, con finale in fatale sintonia con il naso, quasi imbarazzante. E si torna a danzare.

(Sparkle 2015 – Cucina & Vini)

Il migliore del lotto è senz’altro la Riserva Cuvée dell’Abate: rari in Italia spumanti della sua eccezionale ricchezza estrattiva. Le bollicine muovono e spumano su una base di frutto di desueta finezza. Un fuoriclasse in concentrazione che si dona con enfasi e lunghezza d’aroma da vero campione.

(Annuario dei Migliori Vini d’Italia 2012 – Luca Maroni)

Verso la metà degli anni settanta Luciano Lunelli ed Eugenio de Castel Terlago sono presi dal desiderio di far rifermentare il vino in bottiglia. Con la stessa gioia e intraprendenza di allora, Abate Nero negli anni è diventata un’azienda di riferimento in Italia per la produzione di Metodo Classico.

(Slow Wine 2011 – Slow Food)

Abate Nero Extra Brut alla vista si presenta di un bel giallo paglierino molto luminoso, mentre il perlage è molto fine e copioso. Il naso è fresco e fine con evidenti e nitide note vegetali alpestri, seguite da sentori di crosta di pane, tostatura di nocciole e mandorla e tonalità fruttate di melone e banana. In bocca il vino è cremoso, molto fresco, di buon corpo e bella trama gustativa generale, con un retrolfatto che ripropone tutte le percezioni aromatiche scoperte alla via diretta, virando decisamente nel finale su note di radice di liquirizia, con eleganti nuance minerali.

(Cucina & Vini – N°77 maggio 2006)

Il nuovo Trentodoc di questa azienda è il Domini Nero, da uve esclusivamente Pinot Nero. Solido nella sua complessa struttura quanto gentile nelle sfumature aromatiche, ben impostato, grande persistenza e una vitale trama gustativa.

(Vini d’Italia 2014 – Gambero Rosso)

Abate Nero Extra Brut nel bicchiere si presenta con un bel colore giallo paglierino carico, impreziosito da brillanti riflessi dorati. Ottimo il perlage formato da colonne di bollicine fini e continue. Decisamente intenso il profumo, nel quale emerge subito una fresca fragranza di agrumi, cui si intrecciano note di fiori bianchi e una sfumatura finale di crosta di pane. In bocca è fresco e secco, con un finale aromatico caratterizzato dal gradevole ritorno della nota fruttata di agrumi.

(Il mio Vino – Marzo 2010)

I vini sono puliti, equilibrati, accattivanti e gradevoli, caratterizzati da medie corposità. Le note citrine non sono invasive e regalano piacevole freschezza. Il Riserva Cuvée dell’Abate ha colpito per gli aspetti floreali ed il netto sentore di pompelmo, uniti alla pastosità quasi cremosa che si stempera nei ricordi di fieno e di fiori secchi. Interessante la versione Extra Dry che propone note di camomilla insieme ad una morbidezza ragguardevole, caratteristica comune anche alla versione Brut.

(Vini Buoni d’Italia 2012 – Toring Club)

Abate Nero è una delle firme stori­che e tra le più originali del variegato pano­rama della spumantistica trentina.

(Slow Wine 2015 – Slow Food)

Grande espressione di Trento Doc, uno dei territori più vocati alla produzione spumantistica, la Riserva Cuvée dell’Abate è una sintesi eccezionale di quanto il Trentino è capace di offrire in tema di bollicine. Un vino elegante e di bella struttura, che fa dell’articolazione aromatica al naso e della rotondità sensoriale in bocca i binari di uno stile territoriale moderno e “pericolosa” bevibilità.

(Cucina & Vini – N°94 dicembre 2007)

Questo Brut ottenuto da uve Chardonnay in purezza si apre all’olfatto su note intense di fiori bianchi, mela e pesca gialla matura, e al palato si distende carezzevole nell’effervescenza, e denota un attento dosaggio finale. Al palato mostra un bel fruttato e grande coerenza gusto olfattiva. Chiude persistente sui toni di frutto con una delicata punta di scorza d’agrume e toni floreali che ne ingentiliscono la beva.

(Spumanti d’Italia del Gambero Rosso 2007 – 350 grandi etichette)

In nettissima ascesa di valore la qualità degli spumanti di Abate Nero. Il Brut sfoggia una cremosità di spuma da campione di superiore ricchezza estrattiva. Così l’Extra Dry avvolgente e dal profumo mai scuro. Foriclasse di integrità enologica splendente e di morbidezza superiore il denso, cremoso Brut Rosè fra i migliori rosè testati quest’anno. Complimenti!

(Annuario dei Migliori Vini d’Italia 2014 – Luca Maroni)

Tutti i Trentodoc dell’azienda hanno una marcata personalità con la finezza come filo conduttore. Difficile stilare una graduatoria di piacevolezza, dato che sono stati addirittura in tre a conquistare le nostre finali

(Vini d’Italia 2011 – Gambero Rosso)

Due i pezzi pregiati di una gam­ma di vini impeccabile per qualità e stile: il Brut Domini 2009 e il Brut Cuvée dell’Abate Riserva 2008. Il primo insiste di più sul­la morbidezza e sull’avvolgenza del frut­to maturo. Il secondo gioca su un’elegante evoluzione, con note di brandy, frutta secca e amaretto; la bocca è complessa e di buona incisività.

(Slow Wine 2016 – Slow Food)

Fine e persistente tocca i vertici del gusto questa elegante interpretazione del Domini 2007 che sgorga gioia fruttata su un letto di grande complessità. Giallo oro brillante con perlage sottile. Naso appena timido all’impatto, fresco ed elegante. Entusiasma la bocca cremosa di buona tessitura, equilibrata, dinamica, croccante, di grande progressione gustativa, senza soste ne tentennamenti, avvolgente, in grado di sollecitare sensazioni che ripercorrono i toni rinfrescanti di arancia, pompelmo e melissa, tostature di pane delicate te e nuance di vaniglia.

(Sparkle 2012 – Cucina & Vini)

Nasce il Domini, millesimato di rango, lungamente pensato e che ora entra in scena con tutta la grazia e il fascino del suo nome. Sentori sottili di pesca e albicocca, una consistenza leggiadra, morbido al punto giusto, setoso.

(Vini d’Italia 2010 – Gambero Rosso)

Tra i migliori prodotti degli ultimi anni, di notevole equilibrio, raffinatissimo e corposo, l’Extra Dry di Abate Nero accompagna bene i pesci di mare, soprattutto se si tratta di ricciola al forno.

(Sale & Pepe – gennaio 2015)

Tutto ruota intorno ad un concetto fondamentale: migliorare lo stile Abate Nero per riuscire a trasferire negli spumanti la riconoscibilità massima del territorio quale elemento distintivo e caratterizzante della viticoltura di montagna, al fine di dare eleganza e finezza ai prodotti.

(Bibenda 2015)

Se siete amanti delle bollicine secche, verticali e di grande mineralità, non rinunciate all’Extra Brut a firma Abate Nero, azienda leader degli spumanti trentini (e non solo) di qualità. La sua bontà ci spinge anche a premiarlo per il rapporto qualità/prezzo visto che sullo “scaffale” è difficile trovare certi prodotti con dei prezzi così onesti. Il naso è affascinante e ricco nelle sfumature minerali, di pietra focaia e di sottobosco. In bocca è tonico, verticale e di grande profondità. Complimenti!

(Bollicine d’Italia 2010 – Gambero Rosso)

In cantina si utilizzano attrezzature all’avanguardia che consentono una tecnica di spumantizzazione ineccepibile, che ha contribuito a far guadagnare ad Abate Nero la meritata fama di cui gode.

(Slow Wine 2012 – Slow Food)

La Riserva Cuvée dell’Abate si aggiudica di nuovo i 5 Grappoli, grazie alle sue eccellenti doti (che fra l’altro le sono valsi una nomination al Premio Internazionale del Vino 2010); il resto della gamma, in cui spicca il Domini, si conferma a livelli per nulla distanti.

(Duemilavini 2011 – Bibenda)

Raffinato come sempre questo Riserva Cuvée dell’Aabate 2007 conquista per equilibrio e armonia dei sentori e delle sinergie con finale guizzante. Giallo oro nel calice con perlage fine. Naso intenso e avvolgente di tostature e minerale. Bocca cremosa, morbida, fresca, di buon corpo, con spalla acida importante. Le sensazioni finali riportano note agrumate e tostate con un frutto più fresco e vivace.

(Sparkle 2016 – Cucina & Vini)

Abate Nero Brut Rosè: il suo aspetto di maggior virtù (assieme alla sua splendida enologia esecutiva che così integro e floreale in aroma puro lo distingue) è la consistenza, che solitamente questo tipo di vino si porge aereo, per definizione brioso, e che di rado lo si trova come in questo caso, invece, bordare di arcate glicerinose il calice nella sua densa spuma. Ricchezza di estratti che dota il palato di volume, di massa, di una grande felpatezza di tatto e contatto. Poi eccellente la morbidezza di sapore, con l’acidità ben vestita entro la polpa, e il vino che ad ogni sorso si mostra sempre armonioso, rotondamente polposo. Buono il vigor residuo dell’aroma: vicino alla sua nitida e biscottata crosta di pane, il frutto, una ciliegia rosata suadentissima, c’è ancora. E briosa e morbida rifulge assai pura.

(Annuario dei Migliori Vini d’Italia 2014 – Luca Maroni)

Tutte le 6 tipologie di Trentodoc degustate hanno in comune una rara eleganza e una struttura acida che rende queste bottiglie molto longeve: la Riserva Cuvée dell’Abate ne è un entusiasmante esempio.

(Slow Wine 2011 – Slow Food)

Quando si assaggia Abate Nero l’atmosfera si fa più intensa, autorevole, “potenza della lirica…” cantava un grande. E questo vale non solo per i Trentodoc lirici, elevati e più importanti che sanno orientare e orientarsi nell’universo del gusto, ma per ogni singolo anello della produzione.

(Sparkle 2015 – Cucina & Vini)

Abate Nero propone spumanti metodo classico dal carattere marcatamente trentino. Dall’impegno di un gruppo di amici tutti legati al mondo del vino è nata un’impresa produttiva dinamica e di successo.

(I Vini di Veronelli 2015)

Nel bicchiere lo si trova solare, con il suo giallo ben carico a trasmettere la piena e fitta maturità dei frutti impiegati. In ciò il Domini Millesimato 2008 è impeccabile: un aroma di pulizia e nitidezza olfattiva davvero suadentemente qualificante. Poi la sua potenza espressiva, che il suo spumare è forte, e il suo morbido persistere ben lungo.

(Annuario dei Migliori Vini d’Italia 2013 – Luca Maroni)

Stile teso, vibrante, dinamico e di grande beva, un vino che non stanca mai questo Domini Nero 2009. Giallo paglierino luminoso animato da fine perlage, ha naso fresco, invitante e fine, racconta il frutto in tutte le forme, fresco, croccante, in glassa e in gelatina. Bocca fresca, morbida, di bella dinamica gustativa, con una sapidità tattile importante che evidenzia in progressione toni minerali di arenaria e salgemma, dopo il frutto croccante e note floreali.

(Sparkle 2015 – Cucina & Vini)

Il piccolo miracolo si realizza con attenzione ed esperienza, scegliendo le uve dai vigneti più elevati, nelle zone collinari intorno a Trento, a Lavis e nella parte iniziale della Val di Cembra, dove si riescono ad ottenere ottimi risultati. E tutto questo viene messo a disposizione di una minuscola produzione di alta qualità, la quintessenza delle potenzialità vitivinicole del proprio territorio.

(Gambero Rosso – N°203 dicembre 2008)

Caparbietà nella minuziosa scelta delle uve destinate alle loro cuvée notevole esperienza in cantina sono il vanto di questa ormai storica azienda spumantistica trentina, da quasi quarant’anni artefice della via dolomitica al bere brioso.

(Vini d’Italia 2015 – Gambero Rosso)

Qualche esempio per un pranzo a base di spumante? Tra le bollicine a tutto pasto c’è il Brut di Abate Nero, spumante di grande eleganza. Come altri conterranei, nasce da uve Chardonnay che comunicano al prodotto un tocco aristocratico; possiede profumi di crosta di pane e conservare reminescenze fruttate. E’ un vino che si può servire con tutte le portate salate.

(Viaggi e Sapori – N°12 dicembre 2004)

In sintonia con lo stile “abatino” si conferma la versione 2009 del Domini Nero, da uve Pinot Nero. Uno spumante equilibrato, tra finezza estrema e una corroborante struttura, per un bere scorrevole quanto intrigante. Decisamente coinvolgente, grazie alla freschezza vibrante e alle note cedrate, dal palato pulito e sapido, che sfuma con note biscottate. Tre Bicchieri meritati. In gran spolvero anche le altre versioni, l’Extra Brut su tutti.

(Vini d’Italia 2015 – Gambero Rosso)

Briosità densamente cremose sempre suadentemente armoniose nel bicchiere Abate Nero. Un bollicine che ammanta ed è capace di durare.

(Annuario dei Migliori Vini d’Italia 2011 – Luca Maroni)

Ottima la morbidezza, proverbiale la fittezza estrattiva, la complessità dei metodo classico proposti da Abate Nero.

(Annuario dei Migliori Vini d’Italia 2013 – Luca Maroni)

Abate Nero Riserva Cuvée dell’Abate. Millesimato di stoffa e struttura. Armonia di profumi e ottimo equilibrio.

(Style – Il mensile del Corriere della Sera – Dicembre 2009)

Domini Nero Millesimato 2008. Da uve esclusivamente Pinot Nero. Solido nella sua complessa struttura tanto gentile nelle sfumature aromatiche, ben impostato, grande persistenza e una vitale trama gustativa.

(Gambero Rosso – N°264 gennaio 2014)

Abate Nero Brut. Questo spumante si esprime con bella personalità attraverso un accattivante colore giallo paglierino brillante e con un perlage di estrema finezza. Al naso è franco, complesso, con ricordi di piccola pasticceria, lievito di birra, mandorle e leggerissime sfumature di gelsomino. All’esame gustativo è di immediata piacevolezza, equilibrato, fresco e di buona corrispondenza gusto-olfattiva. Di gradevole vivacità, esprime una persistenza aromatica intensa di buona durata.

(Il Sommelier Italiano – n°59 novembre/dicembre 2004)